Lo Strabismo

 

Normalmente lo strabismo viene assimilato alla presenza della deviazione di un occhio.

In effetti questa è la solo conseguenza, in realtà lo strabismo è un fenomeno cerebrale.

 

Molti animali, come gli erbivori, hanno gli occhi situati ai lati della testa, vedono la parte destra con l’occhio destro e la sinistra con l’altro.

 

Noi, come i predatori, i rapaci o le scimmie, abbiamo gli occhi situati frontalmente ed il campo visivo di un occhio si sovrappone quasi completamente a quello dell’altro.

 

Tuttavia, pur avendo due occhi, vediamo un mondo soltanto. Questo avviene perché l’immagine dell’uno viene esattamente sovrapposta a quella dell’altro.

 

Detta in questo modo però la cosa è un po’ troppo semplicistica. La realtà è che l’immagine che noi vediamo del mondo esterno è frutto di una elaborazione cerebrale che il cervello esegue mescolando i dati che riceve dai due occhi.

Inoltre questo permette al cervello, che conosce la distanza tra i due occhi e l’angolo che questi formano per concentrarsi su un oggetto vicino, di calcolarne la distanza. Questo si traduce nel senso di profondità, quello che in termine tecnico viene definito stereopsi, che hanno solo gli animali dotati di visione binoculare e che è impossibile spiegare a chi è affetto da strabismo.

 

In realtà quest’ultimo consiste nell’incapacità, a livello cerebrale, di fondere le immagini dei due occhi. Si tratta di una prerogativa che si acquisisce solo nelle primissime fasi della vita.

Lo strabico quindi vede con un occhio solo, mentre l’immagine dell’altro viene soppressa. In alcuni casi l’occhio utilizzato è sempre lo stesso. Altre volte lo strabismo è alternante, vale a dire che la fissazione può avvenire ora con l’uno ora con l’altro, ma mai con tutti e due gli occhi contemporaneamente.

 

Di conseguenza non c’è più la necessità di tenere gli occhi dritti e spesso si verifica una deviazione.

 

Lo strabismo spesso è associato ad un deficit visivo dell’occhio che non viene utilizzato e che quindi non si è potuto sviluppare. Garantire un corretto sviluppo della funzione visiva è quindi la prima preoccupazione quando si segue un bambino strabico. Ben più difficile invece è ridare la capacità di usare i due occhi contemporaneamente, se questa non è stata appresa nelle prime fasi della vita.

 

L’intervento spesso permette di raddrizzare l’occhio deviato, ma difficilmente si riesce a ripristinare una binocularità, per cui spesso ha solo uno scopo puramente estetico.