L'evoluzione delle lenti intraoculari multifocali

Copertina Evoluzioni IOL | Roberto Carnevali Oculista

Negli ultimi anni le lenti intraoculari multifocali hanno subito una profonda evoluzione.

Inizialmente ci si era preoccupati soprattutto di garantire una perfetta visione anche a distanza ravvicinata e forse erano stati trascurati alcuni aspetti, come la formazione degli aloni o la riduzione della sensibilità al contrasto che l'uso di queste lenti comporta.

Poca attenzione era stata prestata alla ripartizione dell'energia luminosa tra i vari fuochi, che invece riveste una fondamentale importanza per prevenire molti inconvenienti come la formazione degli aloni notturni. L'esperienza ha permesso di capire molti dei fenomeni visivi che sono legati all'uso di queste lenti e e di sviluppare modelli costrittivi in grado di minimizzare molti degli inconvenienti che caratterizzavano i primo modelli.

 

Una volta si faceva sostanzialmente una distinzione tra lenti refrattive e diffattive. Oggi esistno anche lenti che permettono la visione a ditanza ravvicinata sfruttando la sola aberrazione sferica. Altre volte quest'ultima viene introdotta anche nella costruzione di alcune lenti diffrattive, che quindi finiscono con l'utilizzare una miscela di diversi meccanismi.

 

Un ampio spazio viene dedicato anche alla descrizione delle lenti EDOF, discorso abbastanza complesso perchè oggi questo termine viene utilizzato principlmente per descrivere quelle lenti che permettono una focalizzazione continua dall'intermedio all'infinito, non senza qualche recriminazione da parte di coloro che per primi le hanno prodotte e ne hanno creato il termine. Tuttavia oggi i meccanismi con cui questo scopo viene raggiunto sono spesso molto diversi per cui oggi finiscono col far parte di questa categoria modelli molto differenti tra di loro.

Asferica | Dr Roberto Carnevali Oculista